La chirurgia protesica è ai primi posti nella classifica degli interventi non urgenti più praticati in assoluto. Proprio per questo motivo la ricerca sta concentrando tante energie per trovare procedure sempre più sicure ed efficaci tra le quali grande rilievo ricopre la chirurgia robotica nell’ambito della protesica di ginocchio. Non si tratta di una procedura in grado di sostituire la mano del chirurgo, ma di una tecnologia in grado di assisterlo riducendo i margini di errore umano praticamente a zero. Vediamo nel dettaglio.
Ginocchio: quando è necessaria la protesi?
La causa più comune di dolore cronico al ginocchio e limitazione della funzionalità è l’artrosi che può essere di due diversi tipi:
- artrosi primaria (tipica dell’età avanzata)
- artrosi secondaria (che può insorgere anche in età giovanile a causa di traumi, malattie infiammatorie come l’artrite reumatoide, osteonecrosi).
Qualsiasi ne sia la causa, la malattia si manifesta con l’assottigliamento progressivo del tessuto cartilagineo che, in fase avanzata, può determinare anche la degenerazione dell’osso. È proprio per la mancanza dell’effetto ammortizzante svolto dalla cartilagine infatti che il tessuto osseo inizia a deteriorarsi in un processo degenerativo che in quanto tale non può regredire.
La decisione di sottoporsi a un intervento di impianto di protesi è comunque subordinata al fallimento dei possibili trattamenti conservativi tra cui ricordiamo la fisioterapia, i trattamenti farmacologici, i trattamenti di medicina rigenerativa (di cui vi ho già parlato qui e qui). I principali motivi per cui l’intervento di protesi si ritiene non più rimandabile sono: dolore e/o rigidità gravi, infiammazione cronica che non migliora con il riposo, deformità gravi dell’articolazione.
La chirurgia robotica: i vantaggi
Nonostante i miglioramenti ottenuti negli ultimi anni, la chirurgia protesica di ginocchio rimane una delle procedure nelle quali permane una percentuale – seppur molto ridotta – di insoddisfazione da parte dei pazienti. Il ginocchio è un’articolazione la cui morfologia si differenzia molto da persona a persona e per questo motivo l’attenzione ai particolari e alla personalizzazione degli impianti diventa di fondamentale importanza. Il robot si rivela prezioso nell’assistere al meglio il chirurgo nella precisione del taglio osseo e nel posizionamento dell’impianto, contribuendo ad aumentare in maniera notevole le percentuali di successo dell’intervento.
La procedura
Molti pazienti mi chiedono se, in questa procedura, il chirurgo venga sostituito del tutto dal robot. La risposta è no! La macchina è al servizio dell’uomo e contribuisce ad azzerare praticamente del tutto la sua possibilità di errore: in questa sinergia chi ci guadagna di più è il paziente sia in termini di sicurezza che di efficacia dell’intervento. L’utilizzo del robot non è però limitato all’interno della sala operatoria: il macchinario contribuisce anche a migliorare la pianificazione dell’intervento attraverso lo studio e la rielaborazione delle immagini preoperatorie.
La procedura si svolge attraverso tre passaggi fondamentali:
- Prima dell’intervento: il robot permette di pianificare al meglio l’operazione personalizzando la protesi in base alla forma anatomica del ginocchio e aiutando il chirurgo nella scelta dell’impianto più adatto.
- In sala operatoria: il robot permette di posizionare al meglio l’impianto e guida la mano del chirurgo nell’esecuzione dei tagli ossei ripercorrendo con la massima precisione il modello creato in precedenza dal software e riducendo praticamente a zero il margine di errore.
- Dopo l’intervento: la chirurgia robotica permette una fase riabilitativa più rapida mentre sul lungo periodo garantisce una maggiore longevità dell’impianto.
Conclusioni
I vantaggi offerti dalla chirurgia robotica stanno portando a un utilizzo sempre maggiore di questa procedura che si sta rivelando preziosa non solo per il paziente, ma anche per il chirurgo. L’ortopedico infatti può lavorare con maggiore serenità dato che il robot lo assiste in ogni passaggio eliminando le possibilità di errore soprattutto per quanto riguarda la precisione nei tagli.
Essendo una procedura relativamente recente permangono ancora alcune criticità che sono legate soprattutto ai costi, ancora un po’ elevati rispetto agli interventi tradizionali, e ai tempi di intervento che rischiano di allungarsi nel caso il chirurgo non abbia maturato sufficiente esperienza in questo campo. Queste difficoltà però non stanno frenando il progresso di queste tecnologie che, in prospettiva, è verosimile diventeranno sempre più efficaci e quindi utilizzate su una percentuale sempre più alta di pazienti.