Artroscopia per legamenti e menisco: la soluzione per i pazienti sportivi

L’artroscopia è una tecnica chirurgica minimamente invasiva che ha rivoluzionato il trattamento delle lesioni del ginocchio, in particolare quelle che coinvolgono menisco e legamenti, come il legamento crociato anteriore (LCA). Per gli sportivi, queste lesioni possono essere invalidanti, limitando la mobilità e l’attività fisica. 

Grazie all’artroscopia, è possibile intervenire in modo preciso e sicuro, garantendo un recupero più rapido e una ripresa delle attività sportive. Ho scritto questo articolo volendo fornire una guida completa sulle procedure artroscopiche, con un focus particolare sui pazienti sportivi, e per aiutarti a comprendere l’importanza di affidarsi a un chirurgo ortopedico esperto.

Artroscopia per lesioni del legamento e del menisco

L’artroscopia, nella pratica, utilizza piccole incisioni attraverso le quali viene inserita una videocamera (artroscopio) insieme a strumenti specializzati. In questo modo, posso visualizzare il ginocchio e trattare le lesioni senza dover effettuare grandi incisioni, riducendo così il trauma chirurgico e accelerando i tempi di recupero. Impiego maggiormente l’artroscopia in pazienti con lesioni al menisco e al legamento crociato anteriore.

Il menisco è costituito da due strutture fibrocartilaginee a forma di C che fungono da ammortizzatori tra femore e tibia. Le lesioni al menisco sono frequenti tra gli sportivi, soprattutto in seguito a traumi acuti o a causa di movimenti rotatori del ginocchio. I sintomi tipici delle lesioni meniscali includono dolore, gonfiore e limitazione nei movimenti del ginocchio, che possono rendere difficile o impossibile la pratica sportiva.

Esistono due principali tipologie di lesioni meniscali:

  • Lesioni traumatiche, solitamente causate da un trauma acuto, spesso associato a movimenti improvvisi durante l’attività sportiva. Sono comuni negli individui più giovani (20-30 anni) e includono rotture longitudinali verticali, causate spesso da torsioni rapide del ginocchio. I sintomi sono solitamente intensi, con dolore immediato e gonfiore che richiedono spesso un intervento chirurgico per risolvere il problema
  • Lesioni degenerative, più comuni tra i 40 e i 50 anni, che sono il risultato di un progressivo deterioramento della struttura meniscale, spesso legato a condizioni come l’artrosi. In questi casi, il menisco perde elasticità e capacità di assorbire i carichi, manifestando rotture complesse o orizzontali. I sintomi tendono a manifestarsi gradualmente e possono includere dolore intermittente, rigidità e gonfiore.

Tecniche chirurgiche per il menisco: meniscectomia e riparazione meniscale

La scelta della tecnica chirurgica dipende dal tipo di lesione meniscale e dall’età del paziente.

  • Meniscectomia: è la rimozione parziale del menisco danneggiato. Sebbene efficace per alleviare il dolore, una rimozione estesa può aumentare il rischio di osteoartrosi, poiché si modifica la distribuzione del carico sul ginocchio.
  • Riparazione meniscale: permette di preservare il tessuto meniscale suturando le parti lesionate. È preferibile nei pazienti più giovani e negli sportivi, poiché consente di mantenere una funzione ottimale del ginocchio e riduce le complicanze a lungo termine. La riparazione è indicata in caso di lesioni longitudinali che possono guarire in modo naturale se suturate.

Come funziona la procedura artroscopica

  1. Prima dell’intervento, il paziente viene sottoposto a una valutazione completa, comprensiva di esami di imaging come la risonanza magnetica (RM) per confermare la diagnosi
  2. La procedura viene eseguita in anestesia spinale o locale con sedazione, con dimissione il giorno stesso
  3. Vengono effettuate piccole incisioni (circa 1 cm) per inserire l’artroscopio e gli strumenti chirurgici
  4. Il chirurgo, guidato dall’artroscopio, procede alla riparazione o alla rimozione della parte lesionata del menisco. L’artroscopia consente una visione dettagliata delle strutture del ginocchio, garantendo interventi mirati e precisi.

Il tempo di recupero varia a seconda dell’intervento eseguito. Dopo la menisectomia, i pazienti possono generalmente riprendere attività leggere entro 2-3 settimane, mentre il recupero completo può richiedere più tempo, a seconda della risposta individuale. La riparazione meniscale richiede più tempo, con una fase iniziale di circa 4-6 settimane di riposo senza carico per favorire la guarigione. La fisioterapia è essenziale per ripristinare la mobilità e la forza muscolare.

Le lesioni dei legamenti: focus sul legamento crociato anteriore

L’artroscopia è utilizzata anche per riparare lesioni del legamento crociato anteriore (LCA), una struttura fondamentale per la stabilità del ginocchio, spesso lesionata in sport come calcio, sci e basket. La ricostruzione del LCA avviene tramite l’uso di innesti, come il tendine semitendinoso e gracile, o il rotuleo per interventi di revisione, per ristabilire la stabilità del ginocchio e prevenire ulteriori danni.

Durante la procedura chirurgica, l’artroscopia consente di visualizzare l’articolazione. L’innesto viene prelevato e preparato, quindi posizionato in un tunnel osseo appositamente creato per fissarlo, replicando la struttura naturale del LCA.

Il recupero e riabilitazione sono fondamentali per un ritorno sicuro all’attività fisica. Il processo di riabilitazione è strutturato e si concentra sulla graduale ripresa della forza e della mobilità del ginocchio. Un programma di fisioterapia guidata include esercizi per migliorare la flessibilità e rinforzare i muscoli circostanti, essenziali per proteggere le strutture articolari e ridurre il rischio di nuovi infortuni. Con un percorso di riabilitazione adeguato, gli sportivi possono tornare alle loro attività con una stabilità ottimale e una riduzione significativa del rischio di recidive.La scelta di affidarsi a un chirurgo ortopedico esperto è cruciale per ottenere i migliori risultati. Grazie alla mia esperienza nella chirurgia artroscopica e nella gestione delle lesioni sportive, posso garantire un approccio personalizzato e una riabilitazione ottimale, permettendo ai pazienti di tornare alla loro vita attiva.