Vengono estratte dal tessuto adiposo, il grasso del paziente, e costituiscono una risorsa per riparare i danni alle articolazioni dovuti all’artrosi.
«Quando parliamo di cellule mesenchimali – spiega il dottor Andrea Vicario, ortopedico -, ci riferiamo a un tipo di cellule staminali, ovvero cellule immature e indifferenziate, in grado di evolvere in cartilagine, una volta infiltrate all’interno delle articolazioni. Questo tipo di cellule si trova in grande concentrazione nel tessuto adiposo, in quantità ben 500 volte superiore rispetto a quella che si trova nel sangue periferico o nel midollo osseo. Prelevate, trattate e poi infiltrate dove necessario nell’articolazione del paziente stesso colpita da artrosi, le cellule mesenchimali rappresentano oggi un trattamento non protesico in alcuni casi di artrosi con iniziale degenerazione della cartilagine articolare. Grazie all’azione antinfiammatoria, dimostrata in letteratura, le infiltrazioni con cellule staminali contribuiscono ad alleviare il dolore artrosico oltre ad avere un’azione rigenerativa per l’osso, con benefici prolungati anche sulla funzionalità dell’articolazione».
Mesenchimali: le cellule “amiche” delle articolazioni
Dal grasso addominale dal paziente, alle infiltrazioni di cellule mesenchimali, il processo è breve. «Per prelevare le cellule mesenchimali si esegue una mini liposuzione ambulatoriale in anestesia locale – prosegue il dottor Andrea Vicario -. Il grasso viene prelevato con una cannula e raccolto in una siringa speciale al cui interno si trovano delle microsfere che, opportunamente scosse, contribuiscono a frammentare il tessuto adiposo separando le cellule mesenchimali dal materiale di scarto che viene dunque eliminato. Si ottiene così una sorta di “pappetta” ricca di cellule mesenchimali che viene infiltrata, con una speciale sonda, all’interno dell’articolazione malata».
I vantaggi del trattamento con cellule mesenchimali
- una sola seduta, da ripetersi eventualmente a distanza di circa sei mesi dal primo intervento. «I benefici del trattamento e i tempi di guarigione – sottolinea l’esperto – sono molto soggettivi e dipendono da diversi fattori tra cui l’età, il sesso, il peso corporeo, lo stile di vita e lo stato di avanzamento dell’artrosi»
- non è necessario un periodo di riposo: dopo il trattamento, il paziente può camminare senza l’aiuto di stampelle. Nonostante non sia necessaria una convalescenza, tuttavia è consigliabile:
- evitare di portare pesi e di fare attività fisica intensa per qualche giorno
- applicare del ghiaccio sull’articolazione in caso di gonfiore
- portare una pancera elastica se si è effettuata la liposuzione a livello addominale.
– intervento che ha pochissime controindicazioni: sebbene non sia adatto a tutti i pazienti, tuttavia è un trattamento a cui tutti possono sottoporsi, a seconda delle indicazioni dello specialista sulla base dell’anamnesi e delle immagini radiografiche. «Infatti, nel caso in cui le componenti ossee dell’articolazione siano troppo danneggiate – conclude il dottor Vicario -, la terapia rigenerativa con cellule staminali non è indicata».