Medicina rigenerativa: quando e perché viene utilizzata in ambito ortopedico

La medicina rigenerativa è un campo in crescita che si concentra sul riparare o sostituire cellule, tessuti e organi danneggiati. In chirurgia ortopedica, l’attenzione è rivolta soprattutto a ossa e cartilagine, ma anche a muscoli e tendini. L’obiettivo è trattare vari problemi muscoloscheletrici, tra cui anche i sintomi dell’artrosi.

Per rigenerare i tessuti in ortopedia, esistono diverse tecniche. Alcune sono mininvasive, come le iniezioni percutanee, mentre altre richiedono un intervento chirurgico più ampio. Queste ultime possono prevedere l’uso di strutture biologiche o sintetiche, cellule staminali prelevate dal paziente stesso, fattori di crescita, e nuovi strumenti chirurgici.

Perché sfruttare la medicina rigenerativa?

La medicina rigenerativa viene usata per trattare malattie degenerative (come artrosi e necrosi asettica), condizioni post-traumatiche (come pseudoartrosi), e perdita di tessuto osseo. Nei decenni passati, il trattamento delle fratture ossee complesse è stato un grande obiettivo della chirurgia ortopedica. 

In passato, il trattamento principale era l’innesto osseo autologo (prelevato dallo stesso paziente), che rimane ancora il metodo più utilizzato. Negli anni ’80 sono stati introdotti innesti ossei allogenici e sintetici, e Gavazzi Ilizarov ha sviluppato una tecnica innovativa per la rigenerazione ossea con un fissatore esterno.

Negli anni ’90, l’uso di cellule staminali adulte e fattori di crescita ha guadagnato popolarità per stimolare la riparazione ossea. In quel periodo è stata introdotta anche la tecnica dell’impianto di condrociti autologhi, che prevede il prelievo e la coltivazione di cartilagine articolare in laboratorio. Oggi, gli scaffold sintetici, che possono essere usati da soli o come supporto per le cellule staminali e i fattori di crescita, sono molto diffusi.

Principi della rigenerazione ossea

Per comprendere meglio come funziona la medicina rigenerativa in ortopedia, dobbiamo anche tenere conto di come funziona il nostro apparato scheletrico.

Quando si parla di rigenerazione ossea, si fa riferimento a tre elementi principali: le cellule che aiutano a formare le ossa, i fattori che stimolano la crescita delle ossa, e i supporti che aiutano le ossa a rigenerarsi. Questa combinazione è conosciuta come “concetto triangolare” ed è ben rappresentata dall’uso di innesti ossei autologhi, che sono considerati il metodo migliore per la rigenerazione ossea.

Tuttavia, usare innesti ossei autologhi presenta alcuni problemi. Il sito da cui si preleva l’osso può causare dolore e complicazioni, e la quantità di osso disponibile è limitata. Una revisione del 2011 ha mostrato che fino al 39% delle persone possono avere complicanze minori, come dolore persistente e infezioni superficiali, mentre il 10% può affrontare complicanze maggiori, come fratture e infezioni profonde, dopo il prelievo di innesti ossei autologhi.

Per trattare difetti ossei nella tibia e nel femore, sono necessari innesti di una certa dimensione: dai 5 ai 7 cc per la tibia e dai 6 ai 12 cc per il femore. Tuttavia, la quantità di osso autologo disponibile è limitata. Ad esempio, si possono prelevare circa 36 cc dalla cresta iliaca posteriore, 20 cc dalla cresta iliaca anteriore e solo 12 cc dalla tibia.

Per risolvere questo problema, è stata sviluppata una tecnica chiamata reamer-irrigator-aspirator (RIA), che consente di prelevare da 25 a 90 cc di osso dal canale midollare del femore. Questo tipo di osso ha proprietà biologiche paragonabili, o addirittura superiori, a quelle degli innesti prelevati da altre aree.

L’osso prelevato dal canale midollare femorale può essere utilizzato per ricostruire difetti ossei causati da traumi, infezioni, tumori o interventi chirurgici precedenti. L’innesto può essere impiegato per stabilizzare la colonna vertebrale in caso di fratture, instabilità o deformità, per riparare difetti cartilaginei o per aumentare la superficie articolare in pazienti con artrosi.

Tipi di Medicina Rigenerativa

La medicina rigenerativa sfrutta la capacità naturale del corpo di riparare se stesso. I trattamenti più comuni si basano su cellule prelevate dallo stesso paziente, il che riduce al minimo il rischio di rigetto. 

Derivati del sangue: PRP e monociti

Uno dei trattamenti più conosciuti è il PRP, ovvero il gel piastrinico. Questo metodo utilizza il sangue del paziente, che viene centrifugato per concentrare le piastrine e i fattori di crescita. Queste sostanze hanno potenti proprietà antinfiammatorie. Il sangue viene prelevato, centrifugato e trasformato in un gel che viene poi iniettato nella zona da trattare.

Un’altra opzione è l’uso dei monociti. Anche in questo caso, si preleva una quantità di sangue, ma si selezionano specifiche cellule, chiamate cellule mononucleate, che hanno un forte potere rigenerativo. Questa tecnica è utile per trattare:

  • Lesioni muscolari e ossee
  • Ricostruzione di tendini e cartilagini
  • Artrosi

Cellule staminali mesenchimali

Le cellule staminali mesenchimali sono un’altra risorsa promettente in ortopedia. Queste cellule immature hanno la capacità di ridurre l’infiammazione e stimolare la rigenerazione dei tessuti. Vengono spesso prelevate dal tessuto adiposo (grasso) del paziente. Il processo prevede una piccola liposuzione per ottenere il grasso, che viene poi trattato per separare le cellule staminali dal materiale non utile. Queste cellule vengono infine iniettate nell’articolazione colpita, per alleviare il dolore e rallentare la necessità di una protesi.

Per chi ha meno grasso corporeo, un’alternativa valida è il concentrato midollare. Questo trattamento prevede il prelievo di midollo osseo dalla cresta iliaca del bacino tramite una piccola incisione. Anche in questo caso, i risultati sono molto simili a quelli ottenuti con il grasso addominale.

Conclusioni

La medicina rigenerativa offre una serie di vantaggi significativi che la rendono un’opzione attraente per il trattamento di diverse condizioni ortopediche:

  1. I trattamenti di medicina rigenerativa non richiedono l’uso di farmaci. Si basa su sostanze e cellule naturali del corpo, riducendo la dipendenza da medicinali e le complicazioni associate al loro utilizzo
  2. Poiché le terapie sono autologhe, ovvero utilizzano cellule prelevate dallo stesso paziente, il rischio di rigetto è completamente eliminato. Questo contribuisce a un trattamento più sicuro e personalizzato
  3. I trattamenti non presentano controindicazioni significative o effetti collaterali. Questo li rende una scelta sicura per molti pazienti che potrebbero essere preoccupati per le reazioni avverse ai farmaci o ad altri interventi
  4. Generalmente, è necessaria solo una seduta per il trattamento, che può essere ripetuta dopo alcuni mesi se necessario. Questo approccio riduce il numero di visite e semplifica la gestione del trattamento
  5. Dopo il trattamento, non è prevista alcuna convalescenza. I pazienti possono riprendere le normali attività senza lunghe interruzioni, rendendo la medicina rigenerativa una soluzione pratica per chi cerca un recupero rapido.

La medicina rigenerativa rappresenta una frontiera avanzata nella cura delle lesioni e dei disturbi muscoloscheletrici. Grazie alla sua natura personalizzata e ai numerosi benefici, è in grado di offrire soluzioni efficaci con un impatto minimo sulla vita quotidiana dei pazienti. Con i continui sviluppi e miglioramenti in questo campo, le prospettive future per il trattamento e la rigenerazione dei tessuti sembrano sempre più promettenti.