L’artrosi di ginocchio costringe molto spesso a una quotidianità in compagnia del dolore. La decisione di sottoporsi a un intervento di sostituzione protesica dell’articolazione può talvolta spaventare, ma è spesso l’unica soluzione in grado di contenere la sintomatologia dolorosa garantendo un ritorno a una buona funzionalità articolare. Ma cosa si deve affrontare prima, durante e dopo l’intervento? Vediamolo insieme.
La diagnosi
La gonartrosi, ovvero l’artrosi del ginocchio, è una patologia piuttosto comune che colpisce nella maggior parte dei casi persone con più di sessant’anni di età, ma può interessare anche i giovani in seguito a traumi, lavori usuranti o altre patologie. Il sintomo principale è il dolore costante che spesso impedisce lo svolgimento delle normali attività quotidiane ed è il motivo che spinge le persone a rivolgersi all’ortopedico. Per effettuare una diagnosi il più possibile accurata in sede di visita, dopo una prima fase anamnestica vengono eseguiti alcuni test funzionali che sono in grado di dare le prime indicazioni. In seguito vengono prescritti alcuni esami come:
- radiografia
- Risonanza Magnetica Nucleare
- studio dei tessuti molli mediante ecografia
Dopo aver visionato gli esami, lo specialista è in grado di effettuare la diagnosi e valutare insieme al paziente le tipologie di impianto (totale o monocompartimentale) e di intervento più adatte alle sue esigenze.
La preparazione all’intervento
In linea generale non è richiesta una particolare preparazione prima di questo tipo di intervento chirurgico, ma alcune indicazioni possono essere utili ad affrontarlo al meglio rendendo più semplice e rapido il recupero. Tra le raccomandazioni più importanti la principale è forse quella che riguarda la forma fisica: recuperare un corretto peso corporeo (qualora in eccesso) e una buona tonicità muscolare possono aiutare a rendere più semplice la ripresa. Anche abbandonare cattive abitudini come il vizio del fumo è altamente consigliato: alcuni studi hanno mostrato come i fumatori hanno un tasso di complicazioni molto più alto dei non fumatori e che smettere di fumare anche solo alcune settimane prima dell’intervento può diminuire significativamente il tasso di complicanze. L’ultima raccomandazione riguarda i farmaci: l’ortopedico e l’anestesista devono essere messi a conoscenza delle eventuali terapie farmacologiche assunte abitualmente in modo da dare indicazioni sulla loro eventuale sospensione.
Come si svolge l’operazione
Gli interventi di protesi del ginocchio possono essere anche molto diversi tra loro e la scelta della procedura più adatta dipende da numerosi fattori quali le condizioni dell’articolazione, le condizioni cliniche del paziente, le sue richieste funzionali.
Con l’intervento di protesi totale si vanno a sostituire tutti i compartimenti articolari (mediale, laterale e femoro rotuleo) mentre con l’intervento di protesi monocompartimentale si sostituisce solo il compartimento danneggiato (nei casi in cui l’artrosi sia ancora circoscritta a un singolo comparto). Quest’ultima procedura è meno invasiva perché non va a toccare i legamenti crociati e garantisce un recupero più rapido.
Indicazioni per il post intervento
In genere la degenza necessaria dopo un intervento di protesi di ginocchio si limita a pochi giorni. Una volta a casa è necessario fare attenzione a non sforzare il ginocchio operato in modo da abituarlo gradualmente alla nuova condizione. Nei primi tempi (che possono variare tra le tre e le sei settimane) è necessario utilizzare le stampelle per camminare mentre dopo circa due mesi è possibile riprendere la maggior parte delle attività quotidiane. I tempi di recupero sono molto variabili a seconda del tipo di intervento, del tempo dedicato alla riabilitazione, delle condizioni personali.
La fisioterapia
Il periodo dedicato alla riabilitazione è estremamente importante e può condizionare in maniera significativa non solo i tempi di recupero, ma anche la riuscita stessa dell’intervento. La fisioterapia consigliata prevede esercizi di mobilità e rinforzo muscolare che hanno inizio fin quasi da subito con i primi passi da eseguire con le stampelle già dopo poche ore dall’intervento. Il percorso di riabilitazione dev’essere il più possibile personalizzato specie se si desidera un ritorno alle attività sportive. Il mio consiglio è quello di rivolgersi a un fisiatra che è lo specialista di riferimento per quanto riguarda la riabilitazione e che si occupa di redigere programmi dettagliati che possono comprendere esercizi, trattamenti manuali, terapie fisiche, terapie farmacologiche.