Le nuove frontiere di una medicina sempre più rivolta alla personalizzazione delle cure, si stanno facendo strada anche nell’ambito dell’ortopedia, in particolare nella chirurgia protesica del ginocchio.
La scelta della protesi più adatta
La personalizzazione delle protesi di ginocchio, nel rispetto della diversità tra persone e dell’unicità anatomica di ogni ginocchio, rappresenta un approccio utile al fine di aumentare la soddisfazione del paziente e ottimizzare il funzionamento dell’impianto protesico. Ma com’è possibile personalizzare una protesi di ginocchio?
Sulla base della tipologia e dell’entità del danno articolare, delle condizioni e dell’età del paziente, oltre che delle sue aspettative in termini di ritorno alle attività quotidiane (anche sportive), il chirurgo ha la possibilità di effettuare la scelta del tipo di protesi più adatta al singolo caso, dunque la protesi ideale per risolvere il problema specifico di quello specifico paziente.
E allora nei casi in cui il danno articolare è limitato a una sola porzione del ginocchio, quando possibile, viene utilizzata la protesi monocompartimentale: con questa tipologia di impianto viene sostituito il solo comparto colpito dall’artrosi (il ginocchio ne ha tre: mediale, laterale e femoro-rotuleo), mantenendo integri quelli sani.
E ancora: per personalizzare il posizionamento dell’impianto rispettando le differenze anatomiche tra un paziente e l’altro, può essere utilizzata la tecnica dell’allineamento cinematico, una procedura in cui viene mantenuto l’angolo di inclinazione originario tra il femore e la tibia.
La tecnologia MyKnee
Ma oggi il concetto di massima personalizzazione nell’ambito della chirurgia protesica del ginocchio si concretizza grazie a una tecnologia che consente di realizzare uno strumentario chirurgico ad hoc per il singolo paziente.
Ogni ginocchio presenta infatti una conformazione anatomica e una biomeccanica uniche, e non tenerne conto nella scelta della strategia chirurgica da seguire può avere ripercussioni negative sull’ottimizzazione della funzionalità dell’impianto e sulla soddisfazione da parte del paziente.
Che si tratti di una protesi totale di ginocchio o di una protesi monocompartimentale, la tecnologia MyKnee affianca il chirurgo in tutte le fasi dell’intervento, a partire dalla quella preoperatoria. In questa fase viene richiesto al paziente di effettuare un esame di imaging diagnostico (TAC o risonanza magnetica).
L’elaborazione dell’immagine radiologica consente la creazione di un modello 3D dell’articolazione del ginocchio che ricostruisce esattamente quella del paziente, nonché la realizzazione di strumenti chirurgici personalizzati che si adattano precisamente alla forma del ginocchio del paziente.
Questo permette al chirurgo di effettuare un’accurata preparazione dell’osso su cui vengono impiantate le componenti protesiche.
Nella fase di pianificazione preoperatoria viene inoltre stabilito il posizionamento ideale della protesi.
Il giorno prima dell’intervento sono resi disponibili gli strumenti chirurgici personalizzati specifici per il paziente e il modello tridimensionale del ginocchio, da utilizzare per preparare l’operazione nella maniera più accurata possibile.
I vantaggi per il paziente
La tecnologia MyKnee permette di ridurre la durata dell’intervento chirurgico, determinando di conseguenza anche una riduzione del rischio di infezione e della durata dell’anestesia rispetto alle tecniche “tradizionali”.
Inoltre poiché, a differenza di queste, non prevede l’apertura del canale midollare dell’osso, la tecnologia MyKnee è meno traumatica, e determina un sanguinamento e un rischio tromboembolico ridotti, con tempi di recupero più rapidi.
La procedura, infine, garantisce una maggior precisione nel posizionamento della protesi, fattore certamente non di poco conto, dal momento che si traduce in un aumento della durata dell’impianto protesico.
La tecnologia MyKnee consente in sostanza al chirurgo di effettuare un impianto protesico di ginocchio personalizzato, in grado di garantire stabilità funzionale e ottimizzazione della cinematica, al fine di soddisfare le esigenze specifiche e l’unicità dei pazienti.
Questa tecnologia è particolarmente indicata nei casi di artrosi post-traumatica, con deformità del ginocchio particolari, rare e difficili da trattare con impianti tradizionali.