Si può paragonare un impianto protesico a un abito di sartoria? Oggi possiamo dire di sì! Il concetto di protesi personalizzata si basa proprio sull’idea di creare un prodotto unico, che vada incontro nella maniera migliore possibile alle esigenze di ciascun paziente e alle sue caratteristiche anatomiche. Per quale motivo questo aspetto può essere considerato un vantaggio? Vediamolo insieme.
Quando parliamo di chirurgia protesica di ginocchio ci addentriamo in un campo complesso, in cui le soluzioni possono essere di diverso tipo. Nonostante i progressi tecnici degli ultimi anni rimane un intervento che, rispetto alla chirurgia protesica d’anca o di spalla, offre percentuali di soddisfazione da parte dei pazienti più basse che, per un successo pieno, si aggirano intorno al 75-80%. Il motivo è presto detto: le ginocchia sono tutte diverse e le persone che presentano un ginocchio non dritto, cioè con diversi gradi di valgismo o varismo sono circa il 20-25%. È un fatto che l’impianto protesico non possa trascurare questo aspetto. La soluzione ideale per aumentare le percentuali di successo di questo intervento la si può dunque trovare nella sempre maggior personalizzazione degli impianti e diverse aziende si stanno muovendo in questa direzione con risultati davvero incoraggianti.
Perché sottoporsi a un intervento di protesi di ginocchio?
L’intervento di protesi di ginocchio può rendersi necessario in tutti quei casi in cui il paziente soffra di dolore grave – tale da compromettere le attività quotidiane come camminare, salire le scale, sedersi e alzarsi da una sedia – rigidità, infiammazione e gonfiore cronici, deformità. La patologia che più spesso può dare origine a questa sintomatologia è l’artrosi che può essere primitiva (tipica dell’età avanzata), secondaria (più comune nei pazienti giovani come conseguenza di attività sportive troppo impattanti o di artrite reumatoide), post traumatica (come esito di fratture). Anche l’osteonecrosi o gravi deformità dell’articolazione possono essere risolte tramite l’impianto di protesi.
La tecnologia MyKnee
L’approccio personalizzato è il futuro della chirurgia, in particolare in campo ortopedico. La tecnologia MyKnee porta all’estremo l’idea di personalizzazione della protesi accentuando in questo modo i benefici dell’artroplastica di ginocchio. Lo strumento chirurgico che si utilizza è progettato su misura sul paziente e ciò si traduce in una procedura
- più precisa
- più rapida
- meno traumatica
rispetto ai protocolli tradizionali. La maggior precisione è un aspetto di fondamentale importanza: è stato dimostrato infatti che un accurato posizionamento della protesi porta a un aumento della durata della protesi stessa. Lo strumento MyKnee si adatta perfettamente alla forma del ginocchio consentendo un’accurata preparazione dell’osso su cui verrà impiantata la protesi.
L’intervento è più rapido rispetto alle tecniche classiche. L’impiego di questa tecnologia è molto semplice e immediato e ciò consente di ridurre i tempi chirurgici con conseguente minor rischio di infezione, diminuendo contemporaneamente anche la durata dell’anestesia.
La procedura è meno traumatica perché non richiede l’apertura del canale midollare dell’osso come invece avviene nelle procedure tradizionali. Gli strumenti MyKnee vengono appoggiati sull’osso avvolgendolo in maniera naturale: le perdite ematiche e il rischio di embolia si riducono notevolmente così come i tempi di recupero post intervento.
Un ginocchio come nuovo in quattro semplici passaggi
Il protocollo MyKnee inizia fuori dalla sala operatoria e si conclude solo una volta impiantata la protesi. Ecco quali sono i passi fondamentali per raggiungere un rinnovato benessere articolare:
- Ottenimento delle immagini radiografiche. Il chirurgo richiede una scansione 3D dell’articolazione tramite un esame diagnostico come la TAC o la Risonanza Magnetica.
- Ricostruzione del ginocchio e creazione degli strumenti chirurgici personalizzati. Attraverso le immagini radiografiche vengono creati un modello 3D del ginocchio perfettamente coerente con l’articolazione originale e gli strumenti chirurgici relativi.
- Pianificazione dell’intervento. Il chirurgo regola le impostazioni della pianificazione dell’intervento in base all’anatomia del paziente stabilendo la posizione precisa della protesi ben prima di entrare in sala operatoria.
- Preparazione e svolgimento dell’operazione. Il giorno prima dell’intervento l’ortopedico riceve gli strumenti chirurgici personalizzati e il modello osseo in 3D specifici per il paziente. Una volta in sala operatoria questi strumenti saranno utilizzati per eseguire l’operazione con un grado di accuratezza difficilmente raggiungibile con le procedure tradizionali.
Il decorso
Come per tutti gli interventi chirurgici, il periodo di tempo che segue l’operazione è di fondamentale importanza per la riuscita dell’intervento. Dopo le dimissioni dall’ospedale è necessario seguire attentamente le indicazioni del chirurgo al fine di minimizzare ogni possibile complicazione che possa influire sulla guarigione e sulla durata dell’impianto.
Non dimenticare di condurre una vita sana e attiva, di sottoporsi a regolari controlli e, in caso di febbre o di sintomi infiammatori alle vie respiratorie, ricordarsi sempre di comunicare al proprio medico curante la presenza dell’impianto protesico.